lunedì 4 giugno 2012

ADVERTS - Crossing the red sea with the Adverts (London, 1978)

Occristo quanto tempo é che non posto nulla. I have to ripigl' myself ed oggi, complice una giornata dal tempo caleidoscopico e dai repentini stop and go, rimpinguerò a dovere Vinil Brulé.
E lo faccio partendo un pò barando, ovvero con un disco che si recensisce da solo da quanto é bello.
Sì, mi piace vincere facile PONCI PONCI POPOPO'
Anzi, visto che ci siamo, truffiamo fino in fondo e pubblichiamo una sincera recensione (trovata in rete) scritta da uno a cui gli Adverts piacciono poco.

"E' il '78, durante il periodo di massimo splendore del Punk inglese, che esce il primo album degli Adverts. Un disco che ancora al giorno d'oggi rimane il più grande capolavoro del Punk '77: immenso, coinvolgente, profondo, introspettivo e forte. Gli Adverts, guidati dal grandissimo TV Smith, sfornano un classico senza tempo e un disco unico nel suo genere! TV Smith è di sicuro uno dei migliori cantanti e songwriters che il Punk Rock abbia mai avuto, la sua voce è a tratti profonda, ad altri grintosa, in altri punti singhiozzante e triste, ma sempre constraddistinta da quel suo timbro caldo. I testi sono intrisi di emozioni, Smith mette dentro di loro tutte le incertezze, tutta la spontaneità e il romanticismo di un giovane con voglia di libertà, il Punk non viene inteso come nichilismo o rivolta sociale, la ribellione di Smith avviene a livello più personale e intimo ed è questo insieme di emotività che rende questo album così unico e speciale. Gaye Advert, famosa per essere la prima "eroina" del Punk, ci regala un ottima prestazione al basso, con quelle sue linee cupe, anticipando (anche in fatto di look) quella che sarà la Dark Wave.
Howard Pickup risulta particolare (ma comunque sempre ottimo) con le sue chitarre graffianti, metà tra il dolce e il cattivo. Un altro tratto distintivo dell'album è il forte contrasto di elementi apparentemente opposti, ma che in realtà sono ciò che rendono quest'album perfetto: la poesia dolce e romantica di Smith sposa a perfezione i ritmi incalzanti, le chitarre abrasive e il basso inquietante dei pezzi. Dall'iniziale One Chord Wonders (inno Punk '77 fatto col cuore) alla conclusiva e esplosiva Great British Mistake l'album è in continua escalation, raggiungendo i suoi picchi massimi in tracce come Bored Teenagers, No Time To Be 21, Drowning Men, On Wheels e nella stupenda Gary Gilmore's Eyes (il mondo visto attraverso gli occhi di un assassino, spaventosa!). Insomma, non sprecherò mezzi voti per un disco simile, il massimo capolavoro del Punk Rock inglese e un classico del Rock in generale, che però, purtroppo, è ancora sottovalutato e sconosciuto a molti!

Songs&Stories' Rating: 10/10"

Da:  http://songsstories.blogspot.it/
320 Kbps



ECCOLO QUA

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