
Il compositore del Quebec Ben Charest, che ha stravinto il César d' oro per questo lavoro, ci proietta in un affascinante quanto caleidoscopico universo che musica (jazzando, swingando, gipseggiando, rumoristicando, liricheggiando, rockeggiando) l' avvento di misteriosi personaggi come il Barbiere Cieco (napoletano e sboccato), i tre mafiosi francesi incastonati fra di loro o le Triplettes, (il gruppo swing di vecchiette che suonano il frigo, l' aspirapolvere, il giornale e uno strano xilofono mutoide), ma che spesso si lascia andare a pure composizioni jazzappiane. Un micromondo dalle pulsioni disparate che ti lascia incantato e felice. Sono ore che mi diverto con questo disco e Virtual DJ.
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