“Scrutiamo con occhi impazziti la nostra fugace realtà” recita il ritornello de “Le cronache del videotopo” e forse nessuna frase posticcia potrebbe sintetizzare con maggiore intensità e precisione il senso della vita artistica dei I Refuse It!; nella vacuità propria degli anni ’80, simbolo dell’affermazione globale del capitalismo, decennio che stratifica il significato di industria anche nei territori artistici, prodromo politico di ciò che ancora oggi stiamo vivendo, la prima e più tangibile possibilità di reazione è quella di scrutare la realtà cercando di inserirsi nelle falle del sistema, nei condotti d’aria che portano alla (pur illusoria) libertà. Il punk nella nostra solare terra fu il vero e proprio momento di rottura nei salotti culturali della musica, capace di scrollarsi di dosso il peso soffocante dell’autorità cantautoriale e i vezzi e i merletti del prog – che pur aveva dato i natali a quegli Area che per tutta la musica italiana rimangono esempio di inadattabilità a schemi predefiniti – e di urlare, stonando selvaggiamente. E questo, per la patria del bel canto, non è poi cosa da poco.
Tanto di cappello dunque alla Wide ma prima ancora a J. Zarco, Stefano, Sandro, Wally Dread e Boz Lapinski. In attesa di altre ristampe di questo livello, concludo con la base programmatica segnata in calce all’ultima pagina del libretto: “Autonomia vuol dire sperimentazione delle forme impensabili del pensiero, delle potenzialità nascoste dell’intelligenza, delle potenzialità compresse della tecnologia, sperimentazione di nuovi modelli di socialità. Essa vive oggi soltanto come eccesso e come rifiuto. Essa vive nelle parole di Zang Chung Chiao di fronte al tribunale speciale di Pechino: Mi rifiuto mi rifiuto mi rifiuto”.
di Raffaele Meale320 Kbps
ECCOLO QUA
this is a bomba!!! bravò!
RispondiEliminaTenchiù. Gli I refuse it! sono stati un gruppo importantissimo.
RispondiElimina7 euro and 50 cents at flight13 mailorder
RispondiEliminaIo ho il 7 pollici intitolato "i refuse it" ed il trafiletto dell'ultima pagina del libretto vien da questo
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