venerdì 19 febbraio 2010

AFFLUENTE - Libera fame (2007)


Questo disco è pazzesco e spacca letteralmente il culo. Dire che sono gli Uniforn Choice italiani è davvero riduttivo. Gli Affluente sono gli Affluente; una creatura che vive di vita propria, che ha un incipit ed uno svolgimento bello chiaro, limpido e viscerale... è un pugno nello stomaco, lucido e per questo il più violento possibile. E' la creatura tanto voluta da Carlo Cannella, storico frontman degli Stige. In poche sillabe: Hardcore.
Non stiamo parlando di un disco fotocopia o di un disco nostalgico, non intendiamo neanche il metal che oggi viene spacciato per hardcore di nuova generazione, ma un disco di "vero" hardcore, inteso come combinazione di musica violenta e veloce (altrimenti sarebbe punk), attitudine consapevole (altrimenti sarebbe metal) e completato da testi impegnati (altrimenti sarebbe pop).
Gli Affluente prendono tutti di sorpresa e compongono uno dei dischi più potenti ed affascinanti, nonchè più completi, di questo inizio millenio. Detta così sembra eccessiva, per questo andremo a snocciolare punto per punto i motivi che giustificano una tale affermazione: gli Affluente (eredi diretti di Dictatrista e Stige) sono un gruppo storico della scena italiana, provengono dalle Marche e in passato hanno dedicato un intero disco ai numi tutelari dell' hardcore (il precedente TSOL), utilizzandone i nomi italianizzati come titoli per i brani dell' album. Geniale ed esaltante.
Il disco esce per la SOA records, ulteriore marchio di garanzia sull' autenticità della passione che anima Libera fame e definitiva riprova che i rapporti nati tra label e musicisti in un determinato ambiente/periodo andavano ben oltre il "qui e ora" (avevano già lavorato insieme per i 7'' Logica dominante e Moltitudine suina). Infine, hanno atteso ben sei anni prima di produrre un nuovo album, invece di sfornare dischi mediocri per mantenere vivo il loro nome.
La copertina ritrae Michelina de Cesare, compagna del brigante Francesco Guerra, torturata e uccisa dalle truppe piemontesi nel 1868. Michelina catturata in uno scatto con il piglio deciso di chi ha scelto di resistere e di condurre una vita fuori dalle regole, mentre sul retro di copertina è ritratta dopo aver subito sevizie ed essere stata uccisa dai soldati "dell' esercito di liberazione" di turno (ricorda qualcuno vero?). Messaggio diretto ma espresso in maniera non banale ed efficace.
I testi (spiegati ed approfonditi nel booklet interno) pestano i piedi alla nostra società ODIERNA e ne fotografano gli aspetti più inquietanti e scabrosi in una sorte di documentario di inizio millennio. Il rischio di risultare retorici era gigantesco, quello di ridursi ad una parodia delle band politicizzate degli anni ottanta ancor di più, eppure la formazione marchigiana ne esce a testa alta e Cannella si conferma uno dei migliori "cronisti" del dissenso in note.
Sotto il profilo musicale, Libera fame completa il percorso e colpisce dritto al cuore con brani potenti e ruvidi, autentiche schegge di hardcore italiano come non se ne sentiva da lustri. Al solito la voce di Cannella si erge sul riffing serrato e sulle potenti basi ritmiche, per un risultato che lascia il segno e regala agli appassionati un album senza cedimenti o debolezze. Precisi negli stacchi come macchine da guerra, gli Affluente fanno convivere furia e maturità, velocità e varietà. Una volta si diceva: buy or die!



ECCOLO QUA

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