martedì 16 febbraio 2010

ZERO BOYS - The Heimlich maneuver (Indianapolis, 1993)


Quando, 17 anni fa, comprai questo disco, Vito Lelii, agitatissimo e preoccupatissimo si sentì in dovere di salvarmi la vita avvisandomi: "Guarda che non è pancarcooor!!!". Ricordo che io, inspiegabilmente, risposi "Beh....meglio". Non so per qualche strana preveggenza avevo una fottutissima fiducia in questo disco senza mai averne neanche sentito parlare. C' avevo beccato! Questo disco l' ho amato.
In molti, dopo un paio di minuti di ascolto, potrebbero pensare delusi: "Ma questi finocchi sono gli stessi di Vicious Circle?". E' lecito dopo un paio di minuti. Ma poi tornano alla mente all' ipotetico panchettone le ottime incursioni poppish di Vicious Circle stesso (High times su tutte) e, probabilmente, va avanti meno scettico nel cuore del disco abbandonando ogni preconcetto e si rende conto che sta ascoltando un signor disco. Un disco rock o pop rock o pop punk (fate voi). Qualsiasi genere sia è uno dei più bei dischi di quel genere da cui molti plasticosi trombafighe colleghi ben più blasonati dovrebbero imparare, concentrarndosi più sulla musica che sul taglio di capelli. Pezzi raffinati, molto ben scritti, suonati e cantati alla perfezione (Paul Mahern dimostra di essere un grandissimo cantante e sferra una serie di melodie da pelle d' oca una dietro l' altra). Roba di classe. 11 anni dopo l' LP d' esordio i Ragazzi Zero hanno deciso di approfondire una componente del loro suono e lo fanno incredibilmente bene, dimostrando una capacità compositiva rara. I Beatles punk. Da ascoltare senza fette di salame sulle orecchie.


ECCOLO QUA

1 commento:

  1. Mi trovi proprio d'accordo Pavarotten!!! Questo disco spacca di brutto, e il songwriting è favoloso...non vi è una traccia da skippare!!! come direbbe mr Burns..."Eccellente..eccellente"

    Klauzy

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