
Il risultato fu del tutto all’altezza delle aspettative: così risonante con i momenti del film da diventarne un elemento indissolubile e, considerandolo come un disco a sé stante, un trionfo di contaminazione e sperimentazione.
Il collettivo, attivo dal 1974 e diretto dal compositore Yamashirogumi Shoji, impernia la propria ricerca su una suggestiva fusione di stili derivati dal folklore di vari luoghi del mondo e successivamente integrata con l’elettronica. La commistione di tradizionale e moderno, di world music e sintetizzatori, è perfetta per amplificare le visioni messianiche e cyberpunk di Otomo.
I brani di questo album, anche se sarebbe più corretto chiamarli capitoli essendo titolati sulle varie scene o personaggi del film, variano da composizioni dominate da ritmiche tribali e solenni eruzioni corali (“kaneda”, “the battle against the clowns” e “tetsuo”, in questo senso, sono autentici capolavori) fino a minimaliste ed oniriche gemme strumentali come “winds over Neo-Tokyo” o “illusion”.
I mantra di “shohmyoh” e “mutation” compiono straordinarie perlustrazioni delle possibilità evocative della voce-strumento, accompagnando l'ascoltatore attraverso queste forme musicali, magari un po' aliene ed ostiche, con gusto e senso estetico. L'imponente "requiem" compendia tutte le manifestazioni del disco, riprendendo in chiusura il tema iniziale e chiudendo idealmente il cerchio.
Un disco strepitoso sotto ogni aspetto, non mancherà di esaltare i più avventurosi ed esigenti.
320 Kbps
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